Gli archeologi che lavorano nella regione dove fiorì la più antica civiltà, quella sumera (VI millennio a.C.), riportano che in tutte le escavazioni si trovano sempre resti di sigilli cilindrici di pietra o metallo, utilizzati per creare, nell’argilla, sigilli destinati a proteggere i magazzini di cereali e altri prodotti.
Possiamo considerarli i primi sigilli di sicurezza fabbricati al mondo, poiché garantivano l’esclusività delle operazioni svolte – la complessità artistica delle figure scolpite non era qualcosa che si potesse riprodurre facilmente.
L’antichità dell’uso dei sigilli è attestata anche dalle citazioni bibliche (Cantico dei Cantici, i sette sigilli che custodiscono il segreto dell’Apocalisse, ecc.).
Il loro utilizzo con impressioni nella cera è comune nella vita quotidiana a partire dal IV millennio a.C.
Tuttavia, la loro maggiore diffusione tra tutti i gruppi sociali avviene solo a partire dai secoli XII-XIII della nostra era.
Nel Medioevo, in occasione della morte del titolare di un sigillo, si usava seppellire la matrice insieme al defunto o distruggerla (ancora oggi, l’anello del Papa viene sepolto con lui, dopo aver distrutto il sigillo di piombo in esso contenuto).
Sigillo per pellegrini del santuario di Nuestra Senora de Rocamador. I sigilli dei pellegrini erano impronte in piombo, stagno, argento dorato…del sigillo di un santuario o monastero, provviste di anello per essere cucite ai vestiti. Provavano che il pellegrino aveva effettivamente visitato il luogo e non era un vagabondo impostore.