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Sfragistica: tra storia antica e attualità

Il termine “Sfragistica” trae origine dal greco σφραγίς “sphragis”, che significa sigillo. La sua definizione la identifica come “l’arte” della sigillatura di massima sicurezza, un’arte che affonda le sue radici già dai primordi della civilità.

Nell’antica Anatolia, in Mesopotamia e in Iran, gli archeologi hanno rinvenuto sigilli risalenti al VII millennio o all’inizio del VI secolo a.C., precedendo di tremila anni l’invenzione dei sistemi di scrittura.

Da allora, i sigilli si sono diffusi in numerose civiltà adattandosi alle caratteristiche di ogni epoca, nazione e cultura fino ai giorni nostri. Le forme, i materiali, i segni incisi e le finalità del sigillo si sono conformate alle specifiche esigenze di ogni contesto.

Sigillo antico Cretula di argilla con impresso il sigillo di Lugalanda, uno degli ultimi re della I dinastia di Lagash. Prima dinastia III (circa 2400 a.C.). Rinvenuta a Telloh (antica Girsu)

Fare Sfragistica non significa, però, solo apporre un sigillo: significa innanzitutto “fare propria” la psicologia intrinseca nella sigillatura. Solo in tal modo è possibile, infatti, comprendere che il sigillo congiuntamente è:

  • un “superpartes”, poiché la sua apposizione permette che non s’insinui alcun dubbio;
  • una “mina psicologica” che assolve la funzione essenziale della deterrenza;
  • un “catalizzatore di onestà” che in quanto tale si pone come un rimedio semplice, intelligente ed economico.

In linea con questa concezione SigiltecH suggerisce ad ogni azienda, Ente o soggetto privato il sistema di sigillatura più appropriato alle proprie esigenze, fornendo allo stesso tempo un valido sistema di monitoraggio e periziabilità.

Fare Sfragistica significa, difatti, implementare delle procedure semplici ed efficaci tali da diminuire, se non annullare, il rischio di “errore” umano in ogni tipo di veicolazione (valori, informazioni, energia, carburante); riuscendo persino a far coincidere gli interessi delle grandi organizzazioni con quelli dei sindacati (FAIP).

Trattasi di procedure che trovano pieno riconoscimento di validità nella fase finale, quella della perizia del dispositivo di sicurezza: fase nella quale dall’attento esame del sigillo da parte di un perito del Tribunale viene data la certezza della violazione o meno, attribuendone così la vera valenza giuridica.

La funzione del buon sigillo è quindi quella di aumentare notevolmente l’effetto di deterrenza, esercitando una significativa azione dissuasiva e preventiva dal commettere atti illeciti ed evitare dubbi o falsi sospetti nei confronti degli innocenti.

Lente Sfragistica

Gli archeologi che lavorano nella regione dove fiorì la più antica civiltà, quella sumera (VI millennio a.C.), riportano che in tutte le escavazioni si trovano sempre resti di sigilli cilindrici di pietra o metallo, utilizzati per creare, nell’argilla, sigilli destinati a proteggere i magazzini di cereali e altri prodotti.

Possiamo considerarli i primi sigilli di sicurezza fabbricati al mondo, poiché garantivano l’esclusività delle operazioni svolte – la complessità artistica delle figure scolpite non era qualcosa che si potesse riprodurre facilmente.

L’antichità dell’uso dei sigilli è attestata anche dalle citazioni bibliche (Cantico dei Cantici, i sette sigilli che custodiscono il segreto dell’Apocalisse, ecc.).

Il loro utilizzo con impressioni nella cera è comune nella vita quotidiana a partire dal IV millennio a.C.

Tuttavia, la loro maggiore diffusione tra tutti i gruppi sociali avviene solo a partire dai secoli XII-XIII della nostra era.

Nel Medioevo, in occasione della morte del titolare di un sigillo, si usava seppellire la matrice insieme al defunto o distruggerla (ancora oggi, l’anello del Papa viene sepolto con lui, dopo aver distrutto il sigillo di piombo in esso contenuto).

Sigillo antico 

Sigillo per pellegrini del santuario di Nuestra Senora de Rocamador. I sigilli dei pellegrini erano impronte in piombo, stagno, argento dorato…del sigillo di un santuario o monastero, provviste di anello per essere cucite ai vestiti. Provavano che il pellegrino aveva effettivamente visitato il luogo e non era un vagabondo impostore.

Dall’alba della civiltà fino alla Rivoluzione Industriale, possiamo identificare una Prima Generazione di Sigilli di Sicurezza realizzati in argilla, cera, oro o argento. Gli artigiani incidevano sigilli e anelli in rilievo, garantendo l’esclusività dell’operazione di sigillatura.

I sigilli sono stati presenti nei momenti più significativi della Storia, come dimostra la lettera dei nobili inglesi al Papa Clemente VII nel 1530: il rifiuto del Papa di annullare il matrimonio di re Enrico VIII portò alla rottura con Roma e alla nascita della Chiesa anglicana, sotto la guida del monarca.

Un massimo di esclusività fu raggiunto con i Sigilli d’Oro, introdotti nell’Impero Bizantino e successivamente usati in Europa da alti dignitari come re e papi.

Questa Prima Generazione di Sigilli di Sicurezza ha soddisfatto le necessità del mondo per millenni. Negli ultimi due secoli, tuttavia, la Rivoluzione Industriale e, più recentemente, la crescente globalizzazione e l’aumento demografico, hanno accelerato l’evoluzione dei sigilli di sicurezza.

L’evoluzione dei sigilli è una conseguenza dello sviluppo tecnologico, dell’introduzione di nuovi materiali e della crescente domanda di livelli di sicurezza sempre maggiori. Parallelamente, i contraffattori hanno continuato a sviluppare nuovi metodi di violazione, obbligando a costanti modifiche nei sigilli prodotti, in una storia senza fine.

Sigillo antico 

Sigillo di Sua Maestà Federico III, controsigillato con l’anello per indicare l’intervento personale del sovrano

Con la Rivoluzione Industriale emergono i sigilli metallici, in particolare quelli di piombo. L’esclusività era garantita dai sigilli applicati con pinze, che identificavano l’utente. Tuttavia, il sigillo di piombo tende a scomparire a causa del suo potenziale cancerogeno e della contaminazione del suolo, oltre alla sua facilità di violazione.

Piombino 

La produzione di massa dei sigilli di sicurezza e la necessità di controllare le applicazioni rendono impraticabile l’uso delle pinze per ogni singolo sigillo. L’avvento dei computer ha reso possibile l’adozione del numero come elemento di differenziazione tra un sigillo e l’altro. Tuttavia, questi sigilli possono essere facilmente “clonati” a partire da un sigillo liscio, non ancora numerato.

file (9) 

Negli anni ’90 la SigiltecH è stata la prima azienda a commercializzare un sigillo di sicurezza in polipropilene, con numerazione in rilievo sulla lama del sigillo, modellata contemporaneamente all’iniezione del sigillo.

Questa evoluzione ha incrementato significativamente la sicurezza dei sigilli. La “clonazione” o duplicazione del sigillo è impossibile, poiché, anche se un contraffattore potesse fabbricare un sigillo di forma identica con una lama liscia, non riuscirebbe a replicare il rilievo della numerazione. Ogni sigillo con numerazione in rilievo è unico, esclusivo e non duplicabile, proprio come un’impronta digitale.

Il massimo che un contraffattore potrebbe fare sarebbe tentare di realizzare un “falso rilievo” ottenuto tramite punzonatura sul retro della lama, simile al tipo di numerazione presente sulle carte di credito.

Tik (7) 

Il loro maggiore merito è l’impossibilità di utilizzare una numerazione univoca. In altre parole, eliminano l’errore umano, consapevole o meno, nella trascrizione della numerazione.

Questa numerazione è realizzata tramite i seguenti processi:

  • IML – “in mold labeling”: in cui il foglio con il codice a barre e la cifra di controllo viene fuso al sigillo durante l’iniezione.
  • Laser Yag: gli stessi elementi, incisi sulla lama del sigillo.

FRONT.ch.TIK.AWNL2CB 

Il controllo e la tracciabilità delle varie fasi della vita economica moderna sono diventati una necessità quotidiana per l’umanità, come ad esempio:

  • Controllo dell’origine e qualità degli alimenti che consumiamo;
  • Controllo dell’accesso di persone, animali e oggetti a zone riservate o Paesi;
  • Controllo dei servizi che forniscono luce, acqua, gas e combustibili;
  • Controllo di valori, contanti, assegni, carte di credito, telefoni, trasporti, pesi e misure.

La necessità di sigillatura e del suo controllo, un tempo di interesse per pochi individui, ha ora una dimensione nazionale e successivamente globale.

SigiltecH, analizzando questa necessità del mercato, sviluppa e fornisce soluzioni all’avanguardia che garantiscono il controllo e la tracciabilità necessari per affrontare le sfide della sicurezza moderna.

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Sigillo antico
Cretula di argilla con impresso il sigillo di Lugalanda, uno degli ultimi re della I dinastia di Lagash. Prima dinastia III (circa 2400 a.C.). Rinvenuta a Telloh (antica Girsu)

Sfragistica: cos'è e da cosa deriva

Il termine “Sfragistica” trae origine dal greco σφραγίς “sphragis”, che significa sigillo. La sua definizione la identifica come “l’arte” della sigillatura di massima sicurezza, un’arte che affonda le sue radici già dai primordi della civilità.

Nell’antica Anatolia, in Mesopotamia e in Iran, gli archeologi hanno rinvenuto sigilli risalenti al VII millennio o all’inizio del VI secolo a.C., precedendo di tremila anni l’invenzione dei sistemi di scrittura.

Da allora, i sigilli si sono diffusi in numerose civiltà adattandosi alle caratteristiche di ogni epoca, nazione e cultura fino ai giorni nostri. Le forme, i materiali, i segni incisi e le finalità del sigillo si sono conformate alle specifiche esigenze di ogni contesto.

Sfragistica attuale

Fare Sfragistica non significa, però, solo apporre un sigillo: significa innanzitutto “fare propria” la psicologia intrinseca nella sigillatura. Solo in tal modo è possibile, infatti, comprendere che il sigillo congiuntamente è:

  • un “superpartes”, poiché la sua apposizione permette che non s’insinui alcun dubbio;
  • una “mina psicologica” che assolve la funzione essenziale della deterrenza;
  • un “catalizzatore di onestà” che in quanto tale si pone come un rimedio semplice, intelligente ed economico.

In linea con questa concezione SigiltecH suggerisce ad ogni azienda, Ente o soggetto privato il sistema di sigillatura più appropriato alle proprie esigenze, fornendo allo stesso tempo un valido sistema di monitoraggio e periziabilità.

Fare Sfragistica significa, difatti, implementare delle procedure semplici ed efficaci tali da diminuire, se non annullare, il rischio di “errore” umano in ogni tipo di veicolazione (valori, informazioni, energia, carburante); riuscendo persino a far coincidere gli interessi delle grandi organizzazioni con quelli dei sindacati (FAIP).

Trattasi di procedure che trovano pieno riconoscimento di validità nella fase finale, quella della perizia del dispositivo di sicurezza: fase nella quale dall’attento esame del sigillo da parte di un perito del Tribunale viene data la certezza della violazione o meno, attribuendone così la vera valenza giuridica.

La funzione del buon sigillo è quindi quella di aumentare notevolmente l’effetto di deterrenza, esercitando una significativa azione dissuasiva e preventiva dal commettere atti illeciti ed evitare dubbi o falsi sospetti nei confronti degli innocenti.

Lente Sfragistica
Sigillo antico
Sigillo per pellegrini del santuario di Nuestra Senora de Rocamador. I sigilli dei pellegrini erano impronte in piombo, stagno, argento dorato...del sigillo di un santuario o monastero, provviste di anello per essere cucite ai vestiti. Provavano che il pellegrino aveva effettivamente visitato il luogo e non era un vagabondo impostore.

Visione Storica

Gli archeologi che lavorano nella regione dove fiorì la più antica civiltà, quella sumera (VI millennio a.C.), riportano che in tutte le escavazioni si trovano sempre resti di sigilli cilindrici di pietra o metallo, utilizzati per creare, nell’argilla, sigilli destinati a proteggere i magazzini di cereali e altri prodotti.

Possiamo considerarli i primi sigilli di sicurezza fabbricati al mondo, poiché garantivano l’esclusività delle operazioni svolte – la complessità artistica delle figure scolpite non era qualcosa che si potesse riprodurre facilmente.

L’antichità dell’uso dei sigilli è attestata anche dalle citazioni bibliche (Cantico dei Cantici, i sette sigilli che custodiscono il segreto dell’Apocalisse, ecc.).

Il loro utilizzo con impressioni nella cera è comune nella vita quotidiana a partire dal IV millennio a.C.

Tuttavia, la loro maggiore diffusione tra tutti i gruppi sociali avviene solo a partire dai secoli XII-XIII della nostra era.

Nel Medioevo, in occasione della morte del titolare di un sigillo, si usava seppellire la matrice insieme al defunto o distruggerla (ancora oggi, l’anello del Papa viene sepolto con lui, dopo aver distrutto il sigillo di piombo in esso contenuto).

Prima Generazione: Sigilli in argilla, cera, oro e argento

Dall’alba della civiltà fino alla Rivoluzione Industriale, possiamo identificare una Prima Generazione di Sigilli di Sicurezza realizzati in argilla, cera, oro o argento. Gli artigiani incidevano sigilli e anelli in rilievo, garantendo l’esclusività dell’operazione di sigillatura.

I sigilli sono stati presenti nei momenti più significativi della Storia, come dimostra la lettera dei nobili inglesi al Papa Clemente VII nel 1530: il rifiuto del Papa di annullare il matrimonio di re Enrico VIII portò alla rottura con Roma e alla nascita della Chiesa anglicana, sotto la guida del monarca.

Un massimo di esclusività fu raggiunto con i Sigilli d’Oro, introdotti nell’Impero Bizantino e successivamente usati in Europa da alti dignitari come re e papi.

Questa Prima Generazione di Sigilli di Sicurezza ha soddisfatto le necessità del mondo per millenni. Negli ultimi due secoli, tuttavia, la Rivoluzione Industriale e, più recentemente, la crescente globalizzazione e l’aumento demografico, hanno accelerato l’evoluzione dei sigilli di sicurezza.

L’evoluzione dei sigilli è una conseguenza dello sviluppo tecnologico, dell’introduzione di nuovi materiali e della crescente domanda di livelli di sicurezza sempre maggiori. Parallelamente, i contraffattori hanno continuato a sviluppare nuovi metodi di violazione, obbligando a costanti modifiche nei sigilli prodotti, in una storia senza fine.

Sigillo antico
Sigillo di Sua Maestà Federico III, controsigillato con l'anello per indicare l'intervento personale del sovrano
Piombino

Seconda Generazione: Sigilli metallici con sigilli applicati con pinze

Con la Rivoluzione Industriale emergono i sigilli metallici, in particolare quelli di piombo. L’esclusività era garantita dai sigilli applicati con pinze, che identificavano l’utente. Tuttavia, il sigillo di piombo tende a scomparire a causa del suo potenziale cancerogeno e della contaminazione del suolo, oltre alla sua facilità di violazione.

Terza Generazione: Sigilli numerati tramite processi primari di stampaggio ("hot stamp")

La produzione di massa dei sigilli di sicurezza e la necessità di controllare le applicazioni rendono impraticabile l’uso delle pinze per ogni singolo sigillo. L’avvento dei computer ha reso possibile l’adozione del numero come elemento di differenziazione tra un sigillo e l’altro. Tuttavia, questi sigilli possono essere facilmente “clonati” a partire da un sigillo liscio, non ancora numerato.

file (9)
Tik (7)

Quarta Generazione: Sigilli con numerazione in rilievo

Negli anni ’90 la SigiltecH è stata la prima azienda a commercializzare un sigillo di sicurezza in polipropilene, con numerazione in rilievo sulla lama del sigillo, modellata contemporaneamente all’iniezione del sigillo.

Questa evoluzione ha incrementato significativamente la sicurezza dei sigilli. La “clonazione” o duplicazione del sigillo è impossibile, poiché, anche se un contraffattore potesse fabbricare un sigillo di forma identica con una lama liscia, non riuscirebbe a replicare il rilievo della numerazione. Ogni sigillo con numerazione in rilievo è unico, esclusivo e non duplicabile, proprio come un’impronta digitale.

Il massimo che un contraffattore potrebbe fare sarebbe tentare di realizzare un “falso rilievo” ottenuto tramite punzonatura sul retro della lama, simile al tipo di numerazione presente sulle carte di credito.

Quinta Generazione: Sigilli con numerazione intelligente con codice a barre e cifra di controllo

Il loro maggiore merito è l’impossibilità di utilizzare una numerazione univoca. In altre parole, eliminano l’errore umano, consapevole o meno, nella trascrizione della numerazione.

Questa numerazione è realizzata tramite i seguenti processi:

  • IML – “in mold labeling”: in cui il foglio con il codice a barre e la cifra di controllo viene fuso al sigillo durante l’iniezione.
  • Laser Yag: gli stessi elementi, incisi sulla lama del sigillo.
FRONT.ch.TIK.AWNL2CB
Tracking (1)

Sesta Generazione: Controllo e Tracciabilità

Il controllo e la tracciabilità delle varie fasi della vita economica moderna sono diventati una necessità quotidiana per l’umanità, come ad esempio:

  • Controllo dell’origine e qualità degli alimenti che consumiamo;
  • Controllo dell’accesso di persone, animali e oggetti a zone riservate o Paesi;
  • Controllo dei servizi che forniscono luce, acqua, gas e combustibili;
  • Controllo di valori, contanti, assegni, carte di credito, telefoni, trasporti, pesi e misure.

La necessità di sigillatura e del suo controllo, un tempo di interesse per pochi individui, ha ora una dimensione nazionale e successivamente globale.

SigiltecH, analizzando questa necessità del mercato, sviluppa e fornisce soluzioni all’avanguardia che garantiscono il controllo e la tracciabilità necessari per affrontare le sfide della sicurezza moderna.

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